Il contributo dei Contratti di Fiume all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDG6)

Carla Mancosu

Parole chiave: sviluppo sostenibile, Agenda 2030, Water Action Agenda, Gestione delle risorse idriche, SDG 6.

Keywords: sustainable development, 2030 Agenda, Water Action Agenda, Water resources management, SDG 6.

Abstract:

IT) L’articolo si prefigge di proporre un approccio metodologico per la valutazione del contributo dei Contratti di Fiume al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare l’Obiettivo 6 “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie” (SDG6). A tal fine il lavoro esamina il sistema di indicatori proposto dalle Nazioni Unite per valutare il perseguimento dei target individuati dall’Agenda 2030, propone di associare le misure dei Contratti di Fiume ai Target del SDG6 (6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6b) e di utilizzare i rispettivi indicatori da riportare nei programmi di monitoraggio e controllo dei Contratti di Fiume.

EN) The article aims to propose a methodological approach for evaluating the contribution of River Contracts to the achievement of the 2030 Agenda goals, particularly Goal 6: “Ensure availability and sustainable management of water and sanitation for all” (SDG6). To this end, the work examines the system of indicators proposed by the United Nations to assess the pursuit of the targets identified by the 2030 Agenda, suggests to associate the measures of River Contracts to the Targets of SDG6 (6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6b), and recommends using the respective indicators to be included in the monitoring and control programs of the River Contracts.

Il saggio nasce nell’ambito delle attività svolte dall’Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica di Alghero (DADU) per l’Accordo di collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, Direzione generale Agenzia Regionale del distretto Idrografico della Sardegna Servizio Difesa del Suolo, Assetto Idrogeologico e Gestione del Rischio Alluvioni, finanziate con i fondi del Piano Operativo “Ambiente” – sotto-piano “Interventi per la tutela del territorio e delle acque” FSC 2014–2020 – Delibera CIPE 55/2016.

L’Obiettivo 6 (SDG 6) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione globale adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015 (A/RES/70/1, 2015). Questo documento rappresenta un piano d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, e punta a rafforzare la pace universale attraverso una partnership globale. L’Agenda è formata da 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e 169 target da raggiungere entro il 2030. Gli obiettivi coprono una vasta gamma di questioni sociali, economiche e ambientali, con l’intento di affrontare le sfide più urgenti del nostro tempo. La collaborazione tra governi, organizzazioni internazionali, aziende, società civile e individui è essenziale per realizzare questo ambizioso piano. A livello nazionale e locale, ogni Paese è incoraggiato a sviluppare strategie, politiche e piani per attuare l’Agenda, adattandola alle proprie realtà specifiche.

Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene monitorato attraverso il perseguimento degli Obiettivi e dei Target associati a ciascuno di essi, misurato tramite un complesso sistema di indicatori (231)[1] rispetto a cui ogni Paese viene valutato periodicamente in sede ONU e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali. Le valutazioni effettuate nel raggiungimento degli SDG dipendono dalla dimensione territoriale su cui si effettuano che influenza la scelta degli indicatori ritenuti adatti in funzione delle caratteristiche e dei dati a disposizione per poterli popolare.

L’Obiettivo 6 (SDG 6) “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” si propone di garantire a tutti l’accesso universale all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari, di fondamentale importanza poiché l’acqua è una risorsa essenziale per la vita, la salute e il benessere, ma anche per la produttività e la stabilità delle società. Nonostante i progressi compiuti, ancora milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile e a servizi sanitari adeguati, con conseguenze gravi per la salute e lo sviluppo economico.

La valutazione del raggiungimento del SDG 6 è effettuata sulla base di otto obiettivi specifici (target) che includono diversi aspetti quali:

  • l’accesso universale all’acqua potabile gestiti in modo sicuro (target 6.1), puntando a eliminare l’uso di fonti non sicure;
  • servizi igienico-sanitari adeguati e accessibili per tutti (target 6.2), per ridurre la trasmissione di malattie;
  • la qualità e sostenibilità delle risorse idriche (target 6.3 e 6.4), diminuendo l’inquinamento tramite il miglioramento del trattamento delle acque reflue e l’efficienza nell’uso dell’acqua;
  • la tutela degli ecosistemi legati all’acqua (target 6.6), per preservare la biodiversità e prevenire siccità e inondazioni;
  • la promozione della cooperazione transfrontaliera e internazionale (target 6.5 e 6.a) e la partecipazione delle comunità locali (target 6.b), tenuto conto che la gestione delle risorse idriche richiede sforzi condivisi a livello transnazionale e locale.

SDG 6 si lega strettamente ad altri SDGs, tra i quali la salute (SDG 3), l’istruzione (SDG 4), la riduzione della povertà (SDG 1), l’azione per il clima (SDG 13) e la vita sott’acqua (SDG14), poiché il miglioramento dell’accesso all’acqua potabile e dei servizi igienico sanitari da un lato e la tutela delle risorse idriche dall’altro hanno un impatto positivo su molti aspetti della vita e del benessere umano. La sfida principale rimane l’implementazione di soluzioni sostenibili che tengano conto della scarsità delle risorse idriche, della crescita demografica e dei cambiamenti climatici.

Alla seconda Conferenza Mondiale sull’Acqua (UN 2023 Water Conference)[2] tenutasi a New York, nella quale la comunità internazionale e tutti gli stakeholders si sono riuniti dopo 45 anni dalla prima conferenza, che ebbe luogo nel 1977 a Mar del Plata in Argentina, in un momento in cui il mondo si è trovato a dover affrontare sfide senza precedenti, tra i quali gli impatti devastanti dei cambiamenti climatici, l’incombente crisi alimentare e la battaglia contro la pandemia da COVID-19, l’Italia ha presentato ben 18 Impegni Volontari (Voluntary Commitments)[3], tra cui l’Impegno #SDGAction50845: supportare e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nella gestione integrata delle risorse idriche, rischio alluvioni e sviluppo locale attraverso i Contratti di Fiume (United Nations, 2023).

Il sistema di indicatori utilizzati per valutare il raggiungimento del SDG 6.

L’Agenda 2030 sin dalla sua nascita ha riconosciuto l’importanza di avere una base dati solida e forti competenze statistiche a livello nazionale che consentissero la misurazione dei progressi in materia di sviluppo sostenibile[4] rispetto agli obiettivi che si era prefissata e permettessero di prendere delle decisioni mirate basate sulle evidenze oggettive (A/RES/71/313, 2017). Per i 17 SDGs dell’Agenda 2030 sono stati individuati 169 target e, nell’ambito della Commissione statistica delle Nazioni Unite, è stata sviluppata una serie di indicatori globali (231) [5] per il follow-up e la revisione, inseriti in un database dedicato (SDG Global Indicators Database)[6]. L’Agenda 2030 ha invitato gli Stati membri a produrre statistiche nazionali utilizzando il quadro globale degli indicatori e a integrare tali statistiche con indicatori regionali e nazionali. Il flusso dei dati per il popolamento degli indicatori avviene attraverso le Custodian agency, gli organismi delle Nazioni Unite incaricati di verificare, raccogliere e trasmettere i dati forniti dagli Stati Membri che vengono validati e trasferiti al suddetto database, gestito dalla United Nations Statistics Division e utilizzati per le attività di reporting annuali sui progressi degli SDGs e per informare l’High Level Political Forum per lo Sviluppo Sostenibile. È compito di ciascuno Stato Membro decidere il livello di dettaglio dei dati che intende condividere con le Custodian agencies e quali pubblicare, avendo l’obbligo di fornire almeno un dato aggregato a livello nazionale per ciascun indicatore. La condivisione delle sotto-componenti dell’indicatore e il metodo di monitoraggio, assieme ad un alto livello di disaggregazione dei dati, rende gli stessi più credibili e utilizzabili da una platea più ampia.

A scala regionale europea, la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE)[7], una delle cinque commissioni regionali delle Nazioni Unite, ha selezionato 80 indicatori dall’elenco globale ritenuti adatti al contesto europeo (UNECE, 2020), anche in funzione della disponibilità dei dati per popolarli, pubblicando un cruscotto e una prima edizione di una Roadmap sulle statistiche per gli obiettivi di sviluppo sostenibile a luglio 2017 e una seconda edizione a febbraio 2022 (UNECE, 2022). Quarantanove paesi dell’UNECE (su 56) hanno istituito una piattaforma per i dati nazionali sugli SDGs, con notevoli differenze tra la disponibilità dei dati su queste piattaforme e la disponibilità dei dati nel SDG Global Indicators Database. Per garantire la comparabilità internazionale, il suddetto database comprende solo indicatori prodotti secondo la metodologia concordata a livello internazionale. Molti paesi, tuttavia, stanno producendo i cosiddetti proxy, cioè approssimazioni di indicatori nell’insieme globale e quarantadue paesi dell’UNECE hanno sviluppato una serie di indicatori nazionali, progettati per misurare i propri obiettivi nel contesto nazionale. Sebbene gli indicatori proxy e nazionali non siano utili per monitorare gli SDGs a livello globale o regionale, a causa di problemi di comparabilità internazionale, possono tuttavia fornire informazioni utili per l’attuazione nazionale degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Nel contesto Unionale l’ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat) ha il compito di fornire statistiche di qualità e, tra gli altri, di monitorare i progressi verso gli SDGs nel contesto europeo. A tal fine Eurostat ha individuato un set di 102 indicatori, 6 per ciascun SDG, selezionati in cooperazione con un elevato numero di portatori di interesse, basati su criteri di qualità e rilevanza statistica nel contesto europeo (European Union, 2024). Alcuni indicatori sono allineati con gli indicatori delle Nazioni Unite, il set di indicatori SDG dell’UE è in linea con le roadmap UNECE, mentre alcuni di essi sono funzionali alla valutazione delle politiche europee.

L’ISTAT, come gli altri Istituti nazionali di statistica, è chiamato dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite a svolgere un ruolo attivo di coordinamento nazionale nella produzione degli indicatori per la misurazione dello sviluppo sostenibile e il monitoraggio dei suoi obiettivi[8]. L’ISTAT produce e aggiorna su base regolare (due volte l’anno) il set di indicatori per il monitoraggio nazionale dell’Agenda 2030 in collaborazione sia con i membri del Sistema Nazionale di Statistica (SISTAN)[9], la rete di soggetti pubblici e privati che fornisce al Paese e agli organismi internazionali l’informazione statistica ufficiale, sia con altri attori tra i quali ISPRA, GSE, l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica[10].

I dati per il monitoraggio degli SDG sono stati resi disponibili nella Piattaforma informativa di ISTAT a partire dal 2016 e al 2024 (ISTAT, 2024) nella quale risulta che le misure statistiche diffuse dall’ISTAT sono 373, connesse a 139 indicatori dei 231 proposti per il monitoraggio a livello globale, di cui 113 sono identiche agli indicatori globali, 133 sono simili o parziali, 127 specifiche a livello nazionale.

Per l’SDG 6 sono stati individuati dalle Nazioni Unite 8 target e 11 indicatori[11] riportati nella Tabella 1, con l’indicazione della Custodian Agency, l’Ente di riferimento italiano, principalmente ISTAT, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Ministero della Salute (ISTAT, 2024) e la classificazione[12] attribuita dalla Commissione Statistica delle Nazioni Unite.

Gli indicatori utilizzati da ISTAT per la misurazione del raggiungimento dei target del SDG6 (cfr. Tabella 2) sono definiti:

  • 5 identici (target 6.4, 6.5, 6.6, 6.a),
  • 7 di contesto nazionale (target 6.1, 6.3, 6.4),
  • 8 proxy/parziali (target 6.3, 6.4).

Per i target 6.2 e il 6.b non sono stati individuati degli indicatori.

UNSD Indicator Code Target Indicatori Custodian Agency(ies) (Agenzia partner) Classificazione Ente di rifermento (altri enti)
C060101 6.1 – Entro il 2030, conseguire l’accesso universale ed equo all’acqua potabile sicura e alla portata di tutti. 6.1.1 – Percentuale di popolazione che fruisce di servizi idrici di acqua potabile gestiti in modo sicuro WHO, UNICEF UNEP, UN-Habitat) Tier I ISTAT (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica , Ministero della Salute)
C060201 6.2 – Entro il 2030, raggiungere un accesso adeguato ed equo ai servizi igienico-sanitari e un adeguato livello di igiene per tutti, con particolare attenzione ai bisogni delle donne e delle ragazze e di coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità 6.2.1.a- Percentuale di popolazione che utilizza servizi igienico-sanitari gestiti in sicurezza, WHO, UNICEF (UNEP) Tier I ISTAT (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica , Ministero della Salute)
C060201 6.2.1.b – Percentuale di popolazione che utilizza servizi per lavarsi le mani con acqua e sapone WHO, UNICEF (UNEP) Tier II ISTAT (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica , Ministero della Salute)
C060303 6.3 – Entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua, diminuendo l’inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi. Dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclo e il riutilizzo sicuro a livello globale (Nota. Questo target si riferisce solo alle acque dolci, perché per le acque marino costiere si fa riferimento al SDG14, mentre per le zone umide (wetlands), e quindi acque di transizione, si fa riferimento al target 6.6. ) 6.3.1 – Percentuale di acque reflue civili e industriali trattate in modo sicuro WHO, UN-Habitat, UNSD (UNEP, OECD, Eurostat) Tier I/II dipende dal tipo ISTAT
6.3.2 – Percentuale di corpi idrici con una buona qualità ambientale UNEP (UN-Water) Tier II Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica,
C060401 6.4 – Entro il 2030, aumentare in modo sostanziale l’efficienza idrica in tutti i settori e assicurare prelievi e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d’acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d’acqua 6.4.1 – Variazione dell’efficienza nell’uso della risorsa idrica (USD/m3) FAO (UNEP, IUCN, UNSD, OECD, Eurostat) Tier I
6.4.2 – Livello di stress idrico: prelievo di acqua dolce in proporzione alle risorse idriche disponibili FAO (UNEP, IUCN, UNSD, OECD, Eurostat) Tier I
C060501 6.5 – Entro il 2030, realizzare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli, anche attraverso la cooperazione transfrontaliera, dove necessario 6.5.1 – Grado di gestione integrata delle risorse idriche UNEP (UN-Water, IUCN, Ramsar) Tier I
6.5.2 – Proporzione dell’area del bacino transfrontaliero con un accordo operativo per la cooperazione idrica UNESCO-IHP, UNECE Tier I Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica,
C060601 6.6 – Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi. 6.6.1 – Variazione nel tempo dell’estensione degli ecosistemi legati all’acqua UNEP, Ramsar (UN-Water, IUCN) Tier I Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica,
C060a01 6.a – Entro il 2030, ampliare la cooperazione internazionale e il sostegno ai Paesi in via di sviluppo in forma di capacity-building nelle materie legate all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, tra cui i sistemi di raccolta dell’acqua, la desalinizzazione, l’efficienza idrica, il trattamento delle acque reflue, le tecnologie per il riciclo e il riutilizzo 6.a.1 – Ammontare dell’aiuto pubblico allo sviluppo per l’acqua e i servizi igienico-sanitari che fa parte di un piano di spesa coordinato dal governo WHO, OECD (UNEP,UN-Water) Tier I
C060b01 6.b – Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione idrica e sanitaria 6.b.1 – Percentuale di unità amministrative locali con politiche e procedure stabilite e operative per la partecipazione delle comunità locali nella gestione idrica e sanitaria WHO, OECD (UNEP) Tier I Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, Ministero della Salute.

Tab. 1. Custodian Agencies, enti italiani di riferimento e classificazione UN.

 

Indicatore UN Tipologia indicatore Indicatore ISTAT
6.1.1 Proportion of population using safely managed drinking water services Di contesto Nazionale Acqua erogata pro capite (Istat, 2020, litri per abitante al giorno).
Di contesto Nazionale Famiglie che non si fidano di bere l’acqua del rubinetto (Istat, 2022, valori percentuali).
Di contesto Nazionale Irregolarità nella distribuzione dell’acqua (Istat, 2022, valori percentuali).
Di contesto Nazionale Razionamento dell’erogazione dell’acqua per uso domestico per parte o tutto il territorio comunale (Istat, 2021, numero di Comuni).
6.2.1a Proportion of population using (a) safely managed sanitation services n.a. n.a.
6.2.1b Proportion of population using (b) a hand-washing facility with soap and water) n.a. n.a.
6.3.1 Proportion of domestic and industrial wastewater flows safely treated (i.e. secondary treatment or better). Proxy- parziale Trattamento delle acque reflue (Istat, 2015, valori percentuali)
Di contesto Nazionale Acque reflue urbane con trattamento secondario o avanzato (Istat, 2020, N.)
Di contesto Nazionale Copertura del servizio pubblico di fognatura (Istat, 2020, valori percentuali)
6.3.2 Proportion of bodies of water with good ambient water quality Proxy- parziale Coste marine balneabili (Istat – Elaborazione su dati Ministero della salute, 2019, valori percentuali).
Indicatore ISTAT proxy- parziale Percentuale di laghi con stato di qualità chimica buona e ecologica elevata o buona (ISPRA, 2010-2015, valori percentuali).
Indicatore ISTAT proxy- parziale Percentuale di corpi idrici delle acque sotterranee con stato di qualità chimica (SCAS) e quantitativo (SQUAS) buona (ISPRA, 2010-2015, valori percentuali).
Indicatore ISTAT proxy- parziale Percentuale di acque di transizione con stato di qualità ecologica e chimica buono (ISPRA, 2010-2015, valori percentuali).
Indicatore ISTAT proxy- parziale Percentuale di acque marino costiere con stato di qualità ecologica e chimica buona (ISPRA, 2010-2015, valori percentuali).
Indicatore ISTAT proxy- parziale Percentuale di corpi idrici che hanno raggiunto l’obiettivo di qualità ecologica (elevata o buona) sul totale dei corpi idrici delle acque superficiali (fiumi e laghi) (ISPRA, 2010-2015, valori percentuali).
6.4.1 Change in water-use efficiency over time (Water-use efficiency measured as the ratio of dollar value added to the volume of water used. It considers water use by all economic activities, with a focus on agriculture, industry and the service sectors.) USD/m3 Proxy- parziale Efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile (Istat, 2020, valori percentuali).
6.4.2 Level of water stress: freshwater withdrawal (PRELIEVI) as a proportion of available freshwater resources Coincidente Livello di stress idrico: prelievo di acqua dolce in proporzione alle risorse di acqua dolce disponibili (Istat-ISPRA-FAO, 2019, valori percentuali).
Di contesto Nazionale Prelievi di acqua per uso potabile (Istat, 2020, milioni di m3)
6.5.1 Degree of integrated water resources management Coincidente Grado di attuazione della gestione integrata delle risorse idriche (ISPRA, 2020, indice).
6.5.2 Proportion of transboundary basin area with an operational arrangement for water cooperation Coincidente Quota percentuale dell’area del bacino transfrontaliero in cui è in atto un accordo operativo per la cooperazione in materia di risorse idriche (Elaborazione su dati Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, 2022, valori percentuali).
6.6.1 Change in the extent of water-related ecosystems over time Spatial extent of water-related ecosystems from earth observation data > Proportion of water basins experiencing high surface water extent changes Coincidente Zone umide di importanza internazionale (ISPRA, 2021, ettari).
6.a.1 Amount of water- and sanitation-related official development assistance that is part of a government-coordinated spending plan Coincidente Aiuto Pubblico allo Sviluppo nei settori dell’acqua e sanitizzazione (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, 2020, milioni di euro, prezzi correnti)
6.b.1 Proportion of local administrative units with established and operational policies and procedures for participation of local communities in water and sanitation management n.a. n.a.

Tab. 2. Confronto indicatori UN e Indicatori ISTAT (Lo sfondo in grigio indica se è presente il dato per l’Italia nel report/database delle Nazioni Unite.

Nel contesto dell’Unione Europea il monitoraggio del SDG 6 si focalizza sui servizi igienico sanitari, sulla qualità delle acque e sulla carenza idrica, individuando i seguenti indicatori[13] :

  • Popolazione che non ha né un bagno, né una doccia, né un water con scarico interno nella propria casa per stato di povertà (sdg_06_10);
  • Popolazione allacciata almeno ad un trattamento secondario delle acque reflue (sdg_06_20);
  • Domanda biochimica di ossigeno nei fiumi (sdg_06_30);
  • Concentrazione di ioni nitrato nelle falde acquifere (sdg_06_40);
  • Concentrazione di ioni fosfato nei fiumi (sdg_06_50);
  • Water exploitation index, plus (WEI+) (sdg_06_60)[14].

Per il raggiungimento del target vengono presi in considerazione anche altri due indicatori valutati per gli SDG 14 e 15:

  • Siti di balneazione con un’eccellente qualità dell’acqua (sdg_14_40);
  • Area di impatto della siccità sugli ecosistemi (sdg_15_42).

In questo contesto ISTAT fornisce i dati nazionali permettendo a Eurostat di redigere il quadro complessivo a livello nazionale.

In sostanza riguardo l’Italia abbiamo due metriche per la valutazione del SDG 6, il sistema globale coordinato dalle Nazioni Unite con i suoi 11 indicatori popolati per il tramite delle Custodian Agency che si interfaccia con gli enti di riferimento nazionali e sulla base dei quali vengono fatte valutazioni a livello globale, regionale (UNECE), nazionale (ISTAT), e il sistema dell’Unione Europea gestito da Eurostat che ha scelto 8 indicatori per dare un giudizio sul raggiungimento del SDG 6 che vengono utilizzati nelle Raccomandazioni[15] date ai singoli paesi per il loro allineamento rispetto al raggiungimento degli obiettivi delle politiche poste in essere dall’Unione Europea.

L’Impegno presentato dall’Italia alla UN 2023 Water Conference sui Contratti di Fiume.

L’impegno sui Contratti di Fiume (CdF) “Supportare e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nella gestione integrata delle risorse idriche, rischio alluvioni e sviluppo locale attraverso i Contratti di Fiume” (#SDGAction50845) presentato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo e rafforzamento della governance di bacino idrografico attraverso i CdF, strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che contribuiscono ad una gestione integrata delle risorse idriche, del rischio alluvioni e dello sviluppo locale a scala di bacino e sub-bacino[16](MASE, 2023). Il Contratto di Fiume mira a integrare politiche e strategie di settore in una visione e approccio olistico e inclusivo mettendo in relazione bisogni e sfide legate ai territori, focalizzando l’attenzione sui bisogni emergenti dell’ambiente (territorio) e dei cittadini. Il quadro sopra descritto richiede una strategia capace di combinare temi globali con temi locali e incrementare il rapporto della pubblica amministrazione con i cittadini. Il contratto di fiume, che non si limita ai fiumi ma si estende anche ai laghi, alle coste, alle falde, alle lagune ecc., è un accordo tecnico e finanziario tra attori pubblici e privati interessati ad una gestione integrata, concertata e sostenibile di una unità idrografica (Bastiani, 2011). I principali risultati attesi dall’attuazione dell’Impegno riguardano:

  • la disseminazione e rafforzamento dei processi partecipativi e coinvolgimento di partenariati pubblico privati per la gestione e protezione delle risorse idriche, la difesa contro il rischio di alluvione, attraverso uno sviluppo locale sostenibile.
  • un aumento del numero di processi di CdF avviati, che allo stato di presentazione dell’Impegno (2023) in Italia si attestavano a circa 200 CdF, di cui circa 70 sottoscritti in fase di implementazione dei loro Programmi d’Azione;
  • l’attuazione di Programmi d’azione costruiti attraverso un percorso di partecipazione e consapevolezza locale, con il supporto delle istituzioni, che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di SDG a livello locale.

Gli obiettivi specifici indicati all’atto di presentazione dell’Impegno, da raggiungere in cadenza temporale successiva, sono di seguito elencati:

  • Obiettivo 1: implementazione del sistema di monitoraggio quali-quantitativo dei CdF nei distretti idrografici italiani (Piattaforma Nazionale dei Contratti di Fiume – banca dati) (31.12.2024);
  • Obiettivo 2: diffusione dei CdF in tutte le Regioni e i Distretti Idrografici per il miglioramento dei processi decisionali e il supporto all’attuazione delle politiche pubbliche attraverso la creazione di partenariati pubblico-privato e l’attuazione di programmi d’azione. (31.12.2026);
  • Obiettivo 3: miglioramento della qualità dei corpi idrici attraverso una gestione più responsabile da parte delle comunità locali, insieme al rafforzamento della resilienza e della sostenibilità socio-economica dei territori coinvolti (31.12.2027).

Le risorse finanziare stimate riguardanti l’impegno ammontano a 500 milioni di euro (75% Governo, 10% Regioni e Province autonome, 10% settore privato, 5% contributi in natura), con il coinvolgimento di un ampio partenariato: le Autorità di Bacino Distrettuali, le Regioni e Province Autonome, ISPRA, ANCI. Riguardo il raggiungimento del SDG 6, l’Impegno sui CdF si propone di perseguire il miglioramento della qualità e quantità delle risorse idriche e una maggiore efficienza in tutti i settori per sopperire alla scarsità idrica andando ad incidere su diversi target (6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6b) e relativi indicatori (cfr. Tabella 3).

Nel report elaborato dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite sui progressi ottenuti dalla presentazione degli 830 Impegni (United Nations, 2024) è esplicitamente citato l’Impegno sui CdF presentato dall’Italia in relazione al Target 6b – Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione idrica e fognaria. Il report delle Nazioni Unite evidenzia che benché oltre il 50% degli impegni abbia dichiarato di perseguire il target 6.b in realtà meno dell’1% affronta il tema di promuovere processi partecipativi nei quali le comunità locali possono esercitare un ruolo attivo nel processo decisionale riguardante la gestione delle risorse idriche. Al fine di valorizzare l’Impegno sui Cdf e monitorarne l’impatto sul raggiungimento degli SDGs, in particolare i target legati al settore delle acque del SDG 6, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha richiesto alle Regioni una serie di informazioni sui processi attivi sul territorio volte a verificare lo stato di avanzamento dei singoli obietti specifici, oltre che dell’Impegno nel suo complesso, rispetto ai diversi target tra i quali il sollecito della sottoscrizione dell’accordo per l’utilizzo della piattaforma (Ob.1, target 6.b), l’elenco dei contratti sottoscritti (Ob.2, target 6.b), la percentuale del bacino interessato (Ob.3, target 6.6), le misure adottate (Ob. 3, target 6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6b).

Da una prima valutazione riguardante l’efficacia dell’indagine si è riscontrato come sia possibile mettere in relazione le misure dei programmi d’azione ai target del SDG 6 e pertanto individuare quali degli indicatori utilizzati per la valutazione del target potrebbero essere inseriti nel programma di monitoraggio e controllo dei singoli programmi d’azione. (es. per la misura sul ripristino delle condizioni di naturalità dei corsi d’acqua, target 6.6, Indicatore 6.6.1), riferendosi in primis ai metadati trasmessi da ISTAT[17] riportati nella Tabella 4, nella quale sono inseriti gli indicatori selezionati per misurare il raggiungimento dei target del SDG 6.

Impegno Tempistica SDS6 – Target/Indicatori
#SDGAction50845 31.12.2027 6.3 – Entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua, diminuendo l’inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi. Dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclo e il riutilizzo sicuro a livello globale 6.4 – Entro il 2030, aumentare in modo sostanziale l’efficienza idrica in tutti i settori e assicurare prelievi e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d’acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d’acqua 6.5 – Entro il 2030, realizzare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli, anche attraverso la cooperazione transfrontaliera, dove necessario 6.6 – Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi. 6.b – Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione idrica e fognaria
Obiettivi specifici Tempistica 6.3.1 – Percentuale di acque reflue civili e industriali trattate in modo sicuro 6.3.2 – Percentuale di corpi idrici con una buona qualità ambientale 6.4.1 – Variazione dell’efficienza nell’uso della risorsa idrica 6.4.2 – Livello di stress idrico: prelievo di acqua dolce in proporzione alle risorse idriche disponibili 6.5.1 – Grado di gestione integrata delle risorse idriche 6.5.2 – Proporzione dell’area del bacino transfrontaliero con un accordo operativo per la cooperazione idrica 6.6.1 – Variazione nel tempo dell’estensione degli ecosistemi legati all’acqua 6.b.1 – Percentuale di unità amministrative locali con politiche e procedure stabilite e operative per la partecipazione delle comunità locali nella gestione idrica e fognaria
Ob.1. Implementazione della Piattaforma Nazionale dei Contratti Fluviali – banca dati. 31.12.2024 X
Ob 2. Diffusione dei Contratti Fluviali in tutte le Regioni e i Distretti Idrografici 31.12.2026 X
Ob.3. Miglioramento della qualità dei corpi idrici 31.12.2027 X X X X X X X X

Tab. 3. Correlazione obiettivi/target/indicatori dell’Impegno sui CdF

Target Global indicator Misura statistica ISTAT Definizione ISTAT Fonte Indagine Tipologia rispetto all’indicatore SDG
6.3 – Entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua, diminuendo l’inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi. Dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclo e il riutilizzo sicuro a livello globale 6.3.1 – Percentuale di acque reflue civili e industriali trattate in modo sicuro Trattamento delle acque reflue Quota percentuale dei carichi inquinanti confluiti in impianti secondari o avanzati, in abitanti equivalenti, rispetto ai carichi complessivi urbani (A.e.) generati. Istat Censimento delle acque per uso civile Parziale
Acque reflue urbane con trattamento secondario o avanzato Numero di impianti di depurazione delle acque reflue urbane con trattamento secondario o avanzato. Istat Censimento delle acque per uso civile Di contesto nazionale
Copertura del servizio pubblico di fognatura Percentuale di residenti collegati alla rete fognaria pubblica. Istat Censimento delle acque per uso civile Di contesto nazionale
6.3.2 – Percentuale di corpi idrici con una buona qualità ambientale Coste marine balneabili Percentuale di coste balneabili autorizzate sul totale della linea litoranea ai sensi delle norme vigenti. Istat Elaborazione su dati Ministero della Salute Parziale
Percentuale di fiumi con stato di qualità ecologica elevato o buono L’indice di qualità dello stato ecologico delle acque superficiali descrive la qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici. ISPRA Elaborazione su dati trasmessi da Regioni e AdBD per Reporting WFD, SINTAI Proxy*
Percentuale di fiumi con stato di qualità chimica buono L’indice di qualità dello stato chimico rappresenta la concentrazione media annua e massima ammissibile secondo gli Standard di Qualità Ambientali (SQA) ISPRA Elaborazione su dati trasmessi da Regioni e AdBD per Reporting WFD, SINTAI Proxy*
Percentuale di laghi con stato di qualità ecologica elevato o buono L’indice di qualità dello stato ecologico delle acque superficiali descrive la qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici. ISPRA Elaborazione su dati trasmessi da Regioni e AdBD per Reporting WFD, SINTAI Proxy*
Percentuale di laghi con stato di qualità chimica buono L’indice di qualità dello stato chimico rappresenta la concentrazione media annua e massima ammissibile secondo gli Standard di Qualità Ambientali (SQA) ISPRA Elaborazione su dati trasmessi da Regioni e AdBD per Reporting WFD, SINTAI Proxy*
Percentuale di corpi idrici delle acque sotterranee con stato di qualità chimica (SCAS) buono L’indice di stato chimico delle acque sotterranee (SCAS) evidenzia i corpi idrici nei quali sono presenti sostanze chimiche contaminanti derivanti dalle attività antropiche e, insieme allo stato quantitativo (disponibilità della risorsa idrica), permette la definizione dello stato complessivo del corpo idrico. ISPRA-Arpae Emilia romagna Elaborazione su dati forniti dai distretti nell’ambito della Direttiva 2000/60/CE, Reporting 2016 Proxy*
Percentuale di corpi idrici delle acque sotterranee con stato quantitativo (SQUAS) buono Lo Stato Quantitativo delle Acque Sotterranee (SQUAS) evidenzia i corpi idrici nei quali risulta critico l’equilibrio, sul lungo periodo, del ravvenamento naturale rispetto ai prelievi di acque sotterranee operati dalle attività antropiche ISPRA-Arpae Emilia romagna Elaborazione su dati forniti dai distretti nell’ambito della Direttiva 2000/60/CE, Reporting 2016 Proxy*
Percentuale di acque di transizione con stato di qualità ecologica elevato o buono Lo stato ecologico si basa sulla valutazione dello stato di qualità della flora acquatica e dei macroinvertebrati bentonici supportati dalle caratteristiche fisico-chimiche della colonna d’acqua e dalle caratteristiche idromorfologiche del corpo idrico ISPRA Elaborazione su dati del Reporting II RBMP fornito dalle Autorità di Bacino Proxy*
Percentuale di acque di transizione con stato di qualità chimica buono Lo stato chimico delle acque marino costiere si basa sulla valutazione della presenza di sostanze inquinanti, da rilevare nelle acque, nei sedimenti o nel biota, indicate come “prioritarie” e “pericolose prioritarie” con i relativi Standard di Qualità Ambientale (SQA). ISPRA Elaborazione su dati del Reporting II RBMP fornito dalle Autorità di Bacino Proxy*
Percentuale di acque marino costiere con stato di qualità ecologica elevato o buono La classificazione dello stato ecologico si basa sulla valutazione degli EQB macrofite (macroalghe e angiosperme) e macroinvertebrati bentonici, anche tenendo conto delle caratteristiche morfologiche e fisico-chimiche degli habitat. ISPRA Elaborazione su dati del Reporting II RBMP fornito dalle Autorità di Bacino Proxy*
Percentuale di acque marino costiere con stato di qualità chimica buono Lo stato chimico delle acque di transizione si basa sulla valutazione della presenza di sostanze inquinanti, da rilevare nelle acque, nei sedimenti o nel biota, indicate come ‘prioritarie’ e ‘pericolose prioritarie’. ISPRA Elaborazione su dati del Reporting II RBMP fornito dalle Autorità di Bacino Proxy*

 

Target Global indicator Misura statistica ISTAT Definizione ISTAT Fonte Indagine Tipologia rispetto all’indicatore SDG
6.3 – Entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua, diminuendo l’inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi. Dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclo e il riutilizzo sicuro a livello globale 6.3.2 – Percentuale di corpi idrici con una buona qualità ambientale Percentuale di corpi idrici che hanno raggiunto l’obiettivo di qualità ecologica (elevata o buona) sul totale dei corpi idrici delle acque superficiali (fiumi e laghi) Lo Stato ecologico delle acque superficiali interne, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, è un indice che descrive la qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici. La normativa prevede una selezione degli Elementi di Qualità Biologica (EQB) da monitorare nei differenti corpi idrici sulla base degli obiettivi e della valutazione delle pressioni e degli impatti. Gli EQB previsti per le acque superficiali sono: macrobenthos, macrofite e fauna ittica. Inoltre, fitobenthos (diatomee) per i fiumi e fitoplancton per i laghi. Allo scopo di permettere una maggiore comprensione dello stato e della gestione dei corpi idrici, oltre agli EQB sono monitorati altri elementi a sostegno: l’indice di qualità componenti chimico-fisiche dei fiumi (LIMeco) o dei laghi (LTLeco), gli inquinanti specifici non compresi nell’elenco di priorità (Tabella 1/B) e gli elementi idromorfologici. La versione sintetica dell’indicatore qui proposta vuole evidenziare soltanto la percentuale di corpi idrici che hanno ragginto l’obiettivo di qualità ecologica (elevata e buona) sul totale dei corpi idrici delle acque superficiali (fiumi e laghi) ISPRA Elaborazione su dati trasmessi da Regioni e AdBD per Reporting WFD, SINTAI Proxy*
6.4 – Entro il 2030, aumentare in modo sostanziale l’efficienza idrica in tutti i settori e assicurare prelievi e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d’acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d’acqua 6.4.1 – Variazione dell’efficienza nell’uso della risorsa idrica Efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile Percentuale del volume di acqua erogata agli utenti rispetto a quella immessa in rete. Istat Censimento delle acque per uso civile; Indagine Dati ambientali nelle città Proxy*
6.4.2 – Livello di stress idrico: prelievo di acqua dolce in proporzione alle risorse idriche disponibili Livello di stress idrico Prelievo di acqua dolce in proporzione alle risorse idriche disponibili Istat-ISPRA-FAO Elaborazione su dati Istat, ISPRA, FAO Identico
Prelievi di acqua per uso potabile Volumi di acqua prelevata per uso potabile (escluse acque marine) Istat Censimento delle acque per uso civile Di contesto nazionale
6.5 – Entro il 2030, realizzare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli, anche attraverso la cooperazione transfrontaliera, dove necessario 6.5.1 – Grado di gestione integrata delle risorse idriche Grado di gestione integrata delle risorse idriche Grado di attuazione della gestione integrata delle risorse idriche ISPRA . Identico
6.5.2 – Proporzione dell’area del bacino transfrontaliero con un accordo operativo per la cooperazione idrica Quota percentuale dell’area del bacino transfrontaliero in cui è in atto un accordo operativo per la cooperazione in materia di risorse idriche Il valore dell’indicatore a livello nazionale e’ calcolato rapportando la somma delle superfici dei bacini idrografici delle acque superficiali e delle falde acquifere transfrontaliere (ovvero bacini transfrontalieri) che sono interessati da un accordo operativo con l’area della superficie totale aggregata di tutti i bacini transfrontalieri (sia bacini idrografici che acquiferi) in un paese. Istat Elaborazione su dati Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica Identico
6.6 – Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi. 6.6.1 – Variazione nel tempo dell’estensione degli ecosistemi legati all’acqua Zone umide di importanza internazionale Indicatore di risposta che rappresenta numero ed estensione delle superfici classificate come zone umide d’importanza internazionale in base ai principi della Convenzione di Ramsar. L’indicatore inoltre illustra l’andamento temporale del numero cumulato e della superficie cumulata delle aree Ramsar istituite a partire dal 1976, anno di adesione dell’Italia alla Convenzione ISPRA Convenzione di Ramsar – Elenco Zone Umide di importanza internazionale Identico
6.b – Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione idrica e fognaria 6.b.1 – Percentuale di unità amministrative locali con politiche e procedure stabilite e operative per la partecipazione delle comunità locali nella gestione idrica e fognaria

Tab. 4. Target e indicatori del SDG 6 individuati per l’Impegno #SDGAction50845; metadati delle misure statistiche diffuse da ISTAT.

Conclusioni

Il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2023 Partenariati e cooperazione per l’acqua UNESCO (UNESCO, 2023), indica che “La natura intersettoriale dell’acqua, che permea ogni pilastro dello sviluppo sostenibile – sociale, economico e ambientale – richiede anche l’esplorazione di opportunità per la definizione di nuovi modelli di partenariato e cooperazione a tutti i livelli, da quello municipale, nazionale e di bacino fino a quello globale”.

Per poter valutare il contributo dell’Impegno sui CdF, che proprio su partecipazione e creazione di partenariati basano la loro azione, al raggiungimento del SDG 6 si rende necessario acquisire dati per poter valutare il perseguimento dei target individuati dall’Agenda 2030 per questo obiettivo utilizzando il sistema di indicatori proposto dalle Nazioni Unite in coerenza in primis con quanto viene trasmesso dall’Italia per il popolamento del UN Global Indicators Database.

Per poter fare questo occorre associare le misure dei CdF ai target selezionati per l’Impegno (6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6b) e individuare i rispettivi indicatori da riportare nei programmi di monitoraggio e controllo[18], utilizzando come riferimento quanto trasmesso dall’Italia. È bene citare che alla scala dei singoli CdF si sta diffondendo in Italia, nei programmi d’azione e nelle loro strategie, l’indicazione degli SDGs ai quali le azioni contribuiscono, favorendo e agevolando l’azione di monitoraggio (Regione Abruzzo, 2024. Regione Marche, 2021).

Un discorso a parte merita il Target 6.b “Supportare e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione dell’acqua e degli impianti igienici” riguardo il quale al momento nei metadati trasmessi da ISTAT non risultano informazioni a riguardo, ma per il quale i dati vengono raccolti dall’OMS nell’ambito del UN-Water Global Analysis and Assessment of Sanitation and Drinking-Water (GLAAS)[19] che, avvalendosi del supporto dei governi nazionali e delle altre agenzie, fornisce informazioni sulla governance, il monitoraggio, le risorse umane e finanziarie nei settori WASH (Water, Sanitation, Health) esteso anche agli altri settori riguardanti SDG 6. Riguardo al questionario GLASS l’ISTAT riporta (ISTAT, 2024) che per la precedente rilevazione (la prima fatta dall’Italia) è stato formato un gruppo di lavoro ad hoc cui hanno preso parte le principali autorità ed enti coinvolti nelle tematiche WASH (ISTAT, ARERA, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sistema Nazionale Protezione Ambiente e Utilitalia) sotto l’egida e il coordinamento del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, quali focal point nazionali. Pertanto, nell’ambito delle attività di questo gruppo di lavoro bisognerebbe capire come fare in modo che i Contratti di fiume vengano valutati al momento della compilazione del questionario GLAAS.

 

Riferimenti bibliografici

United Nations General Assembly in its Resolution A/RES/70/1 (2015). Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development. Available at

https://www.un.org/en/development/desa/population/migration/generalassembly/docs/globalcompact/A_RES_70_1_E.pdf (accessed 26 November 2024).

United Nations A/CONF.240/2023/10 (2023). Report of the United Nations Conference on the Midterm Comprehensive Review of the Implementation of the Objectives of the International Decade for Action, “Water for Sustainable Development”, 2018–2028. Available at https://documents.un.org/doc/undoc/gen/n23/315/00/pdf/n2331500.pdf (accessed 26 November 2024).

United Nations General Assembly in its Resolution A/RES/71/313 (2017). Work of the Statistical Commission pertaining to the 2030 Agenda for Sustainable Development. Available at https://documents.un.org/doc/undoc/gen/n17/207/63/pdf/n1720763.pdf (accessed 26 November 2024).

United Nations Economic Commission for Europe – UNECE (2020). Dashboard to track regional progress on SDGs.‎ Available at https://unece.org/statistics/press/unece-launches-dashboard-track-regional-progress-sdgs, (accessed 26 November 2024).

United Nations Economic Commission for Europe – UNECE (2022). Road Map on Statistics for Sustainable Development Goals – Second Edition. Available at https://unece.org/info/Statistics/pub/364805. (accessed 26 November 2024).

European Union (2024). Sustainable development in the European Union Monitoring report on progress towards the SDGs in an EU context. 2024 edition (Eurostat). Available at https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-flagship-publications/w/ks-05-24-071 (accessed 26 November 2024).

ISTAT (2024). Rapporto SDGS 2024. Informazioni statistiche per l’’Agenda 2030 in Italia. Disponibile al link https://www.istat.it/storage/rapporti-tematici/sdgs/2024/Rapporto-SDGs2024-Ebook.pdf (consultato il 26 November 2024).

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (2023) – “Supporting and strengthening the participation of local communities in the integrated management of water resources, flood risk and local development through the River Contracts – RCs (Contratti di Fiume – CdF).” (#SDGAction50845 Water Action Agenda), presentato dalla Direzione generale uso sostenibile del suolo e delle acque (USSA, ex USSRI) alla UN 2023 Water Conference. Disponibile a https://sdgs.un.org/partnerships/supporting-and-strengthening-participation-local-communities-integrated-management (consultato 26 novembre 2024).

Bastiani, M. (2011). Contratti di Fiume – Pianificazione strategica e partecipata dei bacini idrografici. Dario Flaccovio Editore s.r.l..

United Nations (2024). Mapping and Progress of the UN 2023 Water Conference Water Action Agenda. Available at https://sdgs.un.org/documents/waa-mapping-and-progress-report-may-2024-55787 (accessed 26 November 2024).

UNESCO World Water Assessment programme (2023). Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2023 Partenariati e cooperazione per l’acqua. Disponibile al link https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000384819 (consultato il 26 November 2024).

Regione Abruzzo 2024. D.G.R. n. 590 del 20/09/2021 – Contratto di fiume dell’Arielli – Primo piano di azione 2025-2029 – Bacino Idrografico Arielli.

Disponibile a https://www.comune.ortona.ch.it/download/7f96cf892b8141e79af3b047ecb5d916/4_-_Contratto_di_Fiume_Arielli_-_Piano_dAzione_Marcato.pdf (consultato il 28 Gennaio 2025).

Regione Marche (2021). Contratto di fiume per iI territory del bacino idrografico del Fiume Foglia – Programma d’azione Aggiornamento-Revisione. Disponibile a https://www.regione.marche.it/portals/0/Paesaggio_Territorio_Urbanistica/Contratti_di_Fiume/01_Fiume_Foglia/Documenti/PA_Revisionato_Marzo21.pdf (consultato il 28 Gennaio 2025).

  1. Lista completa dei 231 indicatori https://unstats.un.org/sdgs/indicators/indicators-list/
  2. https://sdgs.un.org/conferences/water2023
  3. https://sdgs.un.org/partnerships/action-networks/water
  4. Vedi Obiettivi 17.18 e 17.19 dell’Agenda 2030.
  5. ll quadro degli indicatori (231) utilizzato per valutare i progressi nel raggiungimento degli SDGs a livello globale è stato sviluppato dalla Inter-Agency and Expert Group on SDG Indicators (IAEG-SDGs).
  6. https://unstats.un.org/sdgs/dataportal
  7. Fanno parte della UNECE 56 Stati membri in Europa, Nord America and Asia.
  8. https://www.istat.it/statistiche-per-temi/focus/benessere-e-sostenibilita/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/gli-indicatori-istat/
  9. https://www.sistan.it/
  10. In particolare: ASviS, Banca d’Italia, Consob, CREA, Enea, FAO, GSE S.p.A., Inail, Invalsi, INGV, ISPRA, ISS, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, Ministero della Giustizia, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero dell’Interno, Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ministero dell’Università e Ricerca, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità, Terna S.p.A. (RAPPORTO SDGs 2024- ISTAT).
  11. https://unstats.un.org/sdgs/metadata/?Text=&Goal=6&Target=
  12. In tale classificazione, aggiornata a febbraio/marzo 2024, al primo livello (Tier I) appartengono tutti gli indicatori con metodologia e standard consolidati e regolarmente prodotti dai Paesi; nel secondo livello (Tier II) si trovano gli indicatori che nonostante abbiano metodologia e standard consolidati, non vengono regolarmente prodotti. I rimanenti indicatori appartengono a più livelli, data l’eterogeneità delle loro componenti.
  13. https://ec.europa.eu/eurostat/web/sdi/database/clean-water-and-sanitation
  14. Water Exploitation Index Plus (WEI+) che quantifica, per un assegnato intervallo temporale e un determinato territorio, il livello di stress idrico come rapporto tra il consumo di acqua, ossia i prelievi al netto delle restituzioni, e la disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile.
  15. https://www.consilium.europa.eu/it/policies/european-semester/
  16. Art 68 bis del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152 Norme in materia ambientale (G.U. n. 88 del 14 aprile 2006).
  17. https://www.istat.it/statistiche-per-temi/focus/benessere-e-sostenibilita/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/gli-indicatori-istat/
  18. Si cita a titolo esemplificativo il programma di monitoraggio e controllo (2022) del Contratto di Fiume del Canale Reale della Regione Puglia che, per come strutturato, si presta alla possibilità di inserimento degli indicatori dell’Agenda 2030 una volta individuati gli obiettivi/target di riferimento. https://contrattodifiumecanalereale.it/wp-content/uploads/2022/12/6_CdFCR_Programma-Monitoraggio_.pdf
  19. https://glaas.who.int/